C’è stato un rapido aumento nell’ultimo anno dei governi che si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra a zero entro il 2050. Ad oggi, tali misure coprono circa il 70% del PIL globale e delle emissioni di CO₂. Tuttavia, meno di un quarto degli annunci governativi sono fissati anche nella legislazione nazionale e pochi sono ancora sostenuti da misure o politiche specifiche per realizzarli in pieno e in tempo.
Lo Stated Policies Scenario (STEPS), un benchmark redatto da parte della International Energy Agency (IEA) , tiene conto solo delle politiche specifiche che sono in atto o sono state annunciate dai governi. Le emissioni annuali di CO₂ legate all’energia e ai processi industriali aumentano da 34 miliardi di tonnellate (Gt) nel 2020 a 36 miliardi di tonnellate (Gt) nel 2030 e rimangono intorno a questo livello fino al 2050. Se le emissioni continuano su questa traiettoria, con cambiamenti simili nelle emissioni di gas serra non legate all’energia, questo porterebbe a un aumento della temperatura di circa 2,7 °C entro il 2100 (con una probabilità del 50%). Le energie rinnovabili saranno in grado di fornire quasi il 55% della produzione globale di elettricità nel 2050 (dal 29% nel 2020), ma le transizioni di energia pulita sono in ritardo in altri settori.
L’Announced Pledges Case (APC), un parametro istituito sempre dalla IEA per il monitoraggio degli andamenti climatici, presuppone che gli obiettivi zero emissioni siano raggiunti in pieno e in tempo, indipendentemente dal fatto che siano o meno sostenuti da legislazioni specifiche.
Le emissioni globali di CO₂ legate all’energia e ai processi industriali dovrebbero scendere a 30 miliardi di tonnellate nel 2030 e a 22 miliardi di tonnellate nel 2050. Estendere questa traiettoria, con un’azione simile sulle emissioni di gas serra non legate direttamente alla produzione di energia, porterebbe a un aumento della temperatura nel 2100 di circa 2,1 °C. L’efficienza energetica, l’elettrificazione e la sostituzione del carbone con fonti a basse emissioni giocano un ruolo centrale nel raggiungimento di emissioni zero nella metrica APC, specialmente nel periodo fino al 2030. I contributi relativi di nucleare, idrogeno, bioenergia e CCUS variano da paese a paese, a seconda delle circostanze.
La divergenza di tendenze tra la misurazione APC e lo STEPS mostra la differenza che gli attuali impegni potrebbero generare, sottolineando allo stesso tempo la necessità di politiche concrete e piani a breve termine che siano coerenti politiche energetiche di lungo termine. Tuttavia, l’APC evidenzia anche chiaramente che gli attuali impegni a zero, anche se consegnati per intero, sono ben al di sotto di ciò che è necessario per raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2050.